28.1.13

TARA OCEANS POLAR CIRCLE 2013



F.Latreille/Tara Expéditions

DA MAGGIO 2013, TARA INTRAPRENDERA LA CIRCUMNAVIGAZIONE DELL’OCEANO ARTICO: 25 000 KM IN SEI MESI, ATTRAVERSO I PASSAGGI A NORD-EST E A NORD-OVEST. UNA SPEDIZIONE FRANCESE A SCOPO SCIENTIFICO E PEDAGOGICO IN COLLABORAZIONE CON I PAESI RIVIERASCHI DELL’ARTICO.


L’APPROCCIO SCIENTIFICO Il gruppo di scienziati e istituti già partecipe della precedente spedizione Tara Oceans 2009-2012 porterà avanti il progetto al fianco di laboratori canadesi e russi specialisti dell’Artico. Nell’ultima spedizione Tara Oceans, l’oceano Artico è stato l’unico oceano rimasto fuori dal progetto di raccolta del plancton realizzato in tutti gli oceani del pianeta Terra. L’interesse è quindi molto forte e tutto rivolto al possibile confronto tra la biodiversità artica e quella presente in altre aree oceaniche, tenuto anche conto delle profonde trasformazioni in atto nella regione artica. In effetti, durante l’estate del 2012, si è registrato uno scioglimento della banchisa artica estivale come non avveniva da qualche migliaio di anni. Le ricerche di Tara Oceans Polar Circle 2013 saranno condotte sul limitare della banchisa, dove l’attività planctonica è più intensa. A supporto dell’approccio biologico globale, verranno affrontate altre questioni specifiche dell’Artico dal punto di vista oceanografico e chimico. L’obiettivo sarà quello di comprendere la vulnerabilità della biodiversità polare rispetto alle attività umane, l’impatto dello sciogliersi della banchisa sull’ecosistema polare marino e il tipo di inquinamento presente in queste remote regioni del pianeta. L’équipe di scienziati formatasi nel 2009 potrà avvalersi dell’esperienza e delle competenze acquisite insieme in questi anni. L’approccio eco-sistemico globale e la disponibilità di materiali e attrezzature preesistenti, assieme all’esperienza e al sapere accumulati da Tara Expéditions in materia di logistica scientifica polare, sono altrettanti fattori chiave per la riuscita della spedizione.

IL CONTESTO La nostra missione si inserisce nel quadro degli sforzi internazionali comuni e apporterà il proprio contributo agli studi sull’ecosistema artico prima del probabile cambiamento del regime climatico, fornendo dati di riferimento sullo stato ecologico delle acque delle regioni circumartiche. Inoltre approfitteremo della nostra presenza sul posto per interpellare gli attori politici e il mondo economico, e per sensibilizzare la società sulle sfide ecologiche più urgenti nell’Artico così come sulle problematiche affrontate dalle popolazioni che abitano il circolo polare artico. Per alcuni l’apertura delle rotte marittime, lo sviluppo della navigazione, e le nuove opportunità di pesca rappresentano nuove fonti di ricchezza economica, mentre per altri tale sviluppo comporta un rischio ecologico. Lo sviluppo sostenibile nell’Artico è in discussione.



L’EQUIPAGGIO
Etienne Bourgois, presidente di Tara Expéditions
Romain Troublé, segretario generale di Tara Expéditions
Loic Vallette, capitano di Tara e l’equipaggio
Direzione scientifica:
Chris Bowler, Portavoce (ENS/CNRS)
Eric Karsenti, (EMBL/CNRS)
Gaby Gorsky, (CNRS)
Marcel Babin, (Università LAVAL, CNRS)
Colomban de Vargas, (CNRS/UPMC)
Emmanuel Boss, (University of Maine)
Jean-Claude Gascard, (CNRS)
Coordinatori scientifici di Tara Oceans:
Stefanie Kandels-Lewis, Logistica (EMBL)

IL MATERIALE SCIENTIFICO A BORDO
- Reti per plancton.
- Una rete apposita per la raccolta della plastica in superficie.
- Una rosetta CTD per misurare pressione, temperatura,
conducibilità, azoto, ossigeno, fluorescenza e proprietà ottiche dell’acqua.
- Un dispositivo FlowCAM per il calcolo e la caratterizzazione del plancton.
- Un Flow Cytobot per il calcolo e la caratterizzazione del plancton.
- Un UVP (Underwater Vision Profiler) per la caratterizzazione di zooplancton e particelle grandi, e la loro distribuzione verticale.
- Uno spettrofotometro AC- s per misurare i pigmenti e la distribuzione in continuo delle particelle sulla superficie dell’oceano (in rapporto al colore dell’oceano visto dal satellite).
- Un retrodiffusore in grado di caratterizzare la retrodiffusione delle materie in superficie (in rapporto al colore dell’oceano visto dal satellite).
- Un citometro a flusso (CFM) in grado di determinare i gruppi di organismi di piccola taglia
in base alla taglia e alla fluorescenza.
- Uno spettrofluorimetro ALFA in grado di effettuare misurazioni in continuo della fluorescenza
degli organismi di superficie.
- Uno spettrofotometro Ultrapath in grado di eseguire caratterizzazioni ottiche delle proprietà delle materie dissolte.
- Un radiometro PAR, per la misurazione della luminescenza della fotosintesi.

IL PROGRAMMA DI SENSIBILIZZAZIONE - Un corrispondente sarà sempre presente a bordo per seguire in diretta la spedizione attraverso video, foto e testi su Internet e i social media.
- Patenariati con altri media.
- Il diario di bordo di Tara al termine della spedizione.
- Produzione di programmi televisivi.
- Programma educativo Tara Junior.

IL PROGRAMMA SCIENTIFICO IN DETTAGLIO La spedizione Tara Oceans avrà un approccio globale: l’obiettivo è mettere a confronto i dati biologici relativi al plancton e all’ambiente fisico-chimico dell’Artico con i dati raccolti negli altri oceani durante la spedizione Tara Oceans (2009-2012). È inoltre previsto quanto segue:
- uno studio della plastica alla deriva e degli inquinanti atmosferici presenti nell’Artico;
- uno studio del “colore” dell’oceano, della sua composizione e dei pigmenti delle particelle presenti in superficie per la NASA da parte dell’Università del Maine, negli Stati Uniti;
- uno studio specifico delle fioriture primaverili del fitoplancton sul limitare della banchisa condotto dall’Università Laval, nel Québec;
- e infine, una collaborazione con l’Istituto oceanografico Shirshov di Mosca e il Parco Nazionale Artico Russo.

LE CONDIZIONI DELL’ARTICO Ad oggi solo due velieri hanno realizzato una simile circumnavigazione dell’oceano Artico.
Sono due i tipi di rischi identificabili, quelli naturali e quelli tecnici. I rischi naturali ovviamente includono le condizioni climatiche imprevedibili e la straordinaria presenza del ghiaccio.
Benché il periodo di disgelo si allunghi quasi ogni anno, la finestra temporale di passaggio (prima della chiusura dei ghiacci) continua a essere breve e non lascia molto spazio agli imprevisti. Le temperature si aggireranno tra i -10°C e i +5°C quando Tara navigherà oltre il Circolo Polare Artico, tra luglio e ottobre.
Le ore di luce diurna prevarranno nell’Artico russo per lasciare poco a poco spazio a notti chiare della durata di 12 ore a partire da fine agosto. Tara dovrà subire qualche adattamento per poter mettere al riparo dal freddo gli spazi di lavoro e le apparecchiature scientifiche esterne.

I PARTNER Fondo di dotazione agnès b.
Fondazione Principe Alberto II di Monaco
Città di Lorient
CNRS
EMBL
GENOSCOPE
TAKUVIK (LAVAL & CNRS)
SHIRSHOV
NASA
e i laboratori del consorzio OCEAN

Con l’Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica Francese François HOLLANDE.