16.11.13

Nuova partenza, nuova squadra

Nicola de la Brosse sul ponte, intento a pulire il gommone rientrato a bordo.
Copyright: Y.Chavance/Tara Expéditions


Dopo la breve sosta nel porto di Québec, Tara riprende la navigazione diretta ora a Saint-Pierre e Miquelon. Ci attendono quattro giorni di navigazione, due dei quali ci vedranno impegnati a scendere l’immenso fiume San Lorenzo, un tempo che permetterà al nuovo equipaggio di fare conoscenza.

La parentesi canadese a Québec si è conclusa con la partenza sabato scorso all'alba per approfittare della imponente marea del San Lorenzo. Dopo sei giorni di scalo a Québec, Tara ha ritrovato la sua tranquillità. Devo dire che per via delle tante visite di giornalisti, studiosi o scienziati, l’atmosfera a bordo era sempre molto movimentata e i nuovi arrivati erano a volte un po’ confusi da tutto quel trambusto. Fortunatamente, dopo la partenza da Québec, ognuno ha potuto conoscere con più tranquillità l’imbarcazione e i propri compagni di viaggio.

In realtà, solo Martin, il capitano, Daniel, il capo meccanico, e Baptiste, il capitano in seconda, erano già presenti al momento dell'arrivo nelle acque del Quebec. Per gli altri undici passeggeri provenienti dalla Groenlandia, il Quebec rappresentava il momento del cambio turno. Sabato mattina Tara annoverava tra i suoi ospiti molti volti nuovi. Prima spedizione per Patrick - uno dei coordinatori - e Marc, ricercatori del Genoscope-CEA, così come per Fabien, ingegnere oceanografo bretone.

Ritorna a bordo di Tara Christian Sardet, un nome che dovrebbe essere noto a chi ha seguito le avventure della goletta negli ultimi anni. Christian, anche lui coordinatore della spedizione, è l'autore della serie di documentari intitolata «Les chroniques du plancton» ( "Le cronache del plancton"), serie realizzata insieme al figlio artista Noé, anche lui salito a bordo a Québec.

Ricordiamo anche la presenza a bordo dei due artisti Rui An e Alex del collettivo 89+ che racconteranno la loro esperienza a bordo di Tara attraverso foto e video. Basti dire che, appena mollati gli ormeggi, il ponte era già sommerso da una marea di telecamere e macchine fotografiche... senza contare gli obiettivi di Dino Di Meo, altro nome ben noto a bordo di Tara, essendo co-autore del libro «Tara Oceans, chroniques d’une expédition scientifique». ("Tara Oceans: cronache di una spedizione scientifica”). Se Di Meo conosce Tara come le proprie tasche, è però la prima volta che si imbarca.

Qualche cambiamento si è visto anche nel gruppo dei marinai. Nico, un habitué della goletta da ormai quasi dieci anni, rimarrà con noi fino a Lorient come ufficiale di coperta, mentre Dominique lascia la cucina a Nadège. E se il nuovo equipaggio non ha ancora avuto tempo di conoscersi, c’è da scommettere che nei prossimi quattro giorni che trascorreremo in mare fino a Saint-Pierre e Miquelon si stabiliranno velocemente nuovi legami tra gli habitué e i nuovi arrivati ​​a bordo.


Yann Chavance