12.8.13

Gli uccelli di Tikhaya

La falesia degli uccelli. Anna Deniaud/Tara Expéditions




Sul lato sinistro di Tara, delle baracche di legno malmesse si trovano disseminate sulla riva. A dritta, si innalza una falesia. Da lontano, non è altro che una semplice falesia di colore marrone grigio ricoperta di licheni verdi e arancioni, indubbiamente bellissimi ma comuni in questa regione. Tuttavia, man mano che la goletta si avvicina alla roccia, si levano in aria dei pigolii. Binocoli alla mano, smascheriamo gli autori di questa cacofonia. Migliaia di uccelli si annidano in stretti dirupi rocciosi. Qui, a Tikhaya, ogni primavera i pinguini e i gabbiani tornano nella propria colonia di riproduzione. Vi permangono tutta l’estate, fino a che la loro progenie è pronta per volare via con le proprie ali. 

“Ho notato sei specie!”, esclama Vincent Le Pennec, capitano in seconda e appassionato di ornitologia. Sulla falesia di fronte a noi, ci sono dei fulmari, un tipo di procellarie polari, delle urie nere e delle urie di Brünnich , due specie di alcidi delle 22 esistenti, dei gabbiani, dei gabbiani tridattili e dei gabbiani d’avorio, e infine delle gazze marine minori, un uccello appartenente anch’esso alla famiglia degli Alcidi, come le urie. Ed è proprio per saperne di più su questa gazza marina minore, per studiare il suo stile di vita e le sue migrazioni, che Jérôme Fort, ecologo marino, e David Gremillet, biologo marino, sono venuti a trascorrere il mese di agosto presso la base di Tikhaya.

Tikhaya è stata la prima stazione metereologica polare fondata dai sovietici nel 1929; per vent’anni gli scienziati si sono dati il cambio sulla riva dell’isola di Guker. Oggi permangono alcuni resti di quell’epoca: due carcasse di aerei, una culla, vecchie pellicole di film… e poi ancora, baracche di legno, alcune malandate, altre rimesse a nuovo. Ed è in una di queste baracche rinnovate che soggiornano i nostri due scienziati francesi.

La loro missione ha ottenuto l’appoggio dell’ Istituto polare francese, l’IPEV (Institut Paul Emile Victor). Qui, sotto la sorveglianza di una guardia armata, in compagnia degli orsi che si aggirano nei paraggi, Jérôme et David studiano i pulcini, l’alimentazione che i loro genitori gli portano, fanno prelievi di sangue e prendono campioni di piume o penne. Applicano dei geolocalizzatori sugli uccelli marini e dei registratori di pressione per studiare il loro comportamento.

Piccolo uccello bianco e nero, misura tra 21 e 26 centimetri, la gazza marina minore è una delle specie di uccelli marini più abbondanti del mondo. La popolazione mondiale oscilla tra i 40 e gli 80 milioni di individui. Il volatile è anche un eccellente subacqueo. “ Qui possono immergersi anche sei cento volte al giorno per più di venti metri di profondità. In Groenlandia, i nostri colleghi hanno osservato immersioni fino a 50 metri”, dice Jérôme. Questo studio sulla gazza marina minore non è limitato alla regione dell'arcipelago Francesco Giuseppe. In Groenlandia e nello Spitsberg, gli scienziati russi e norvegesi eseguono gli stessi protocolli.

Talvolta ricevono la visita inaspettata di gruppi di turisti. Anche su questo pezzo di terra così isolata dal resto del mondo, non si riesce a dormire in pace! Gli uomini non sono le uniche vittime dei flash delle macchine fotografiche, anche gli uccelli soffrono per via di questa intrusione. Ogni estate, da tre a otto navi rompighiaccio si accostano all'isola di Guker e riversano anche più di centocinquanta turisti alla volta. Ad oggi, la zona è accessibile solo ai ricchi, ma le guardie locali stanno già preparando delle strade in previsione del futuro sviluppo del turismo in queste zone.

Anna Deniaud Garcia

Bibliografia:
Les animaux des pôles di Fabrice Genevois
Guide des oiseaux de mer di Gerald Tuck e Hermann Heinzel