21.7.13

L’avventura scientifica in Russia: un mese dopo…

Lee Karp-Boss durante la lunga sosta di prelievi a Santa Anna. 
A. Deniaud / Tara Expéditions





Giovedì, sotto un cielo radioso, si è conclusa l’ultima lunga sosta scientifica del tratto Mourmansk-Dudinka. Lee Karp-Boss, scienziata a capo di questo tratto, ci parla dell’ultimo mese della spedizione, fatto di avventura e campionature, che per lei e il suo equipaggio volge al termine.




- Lee, come si è svolta l’ultima sosta e quali sono i fatti salienti da ricordare?

È stata una sosta relativamente breve, data la scarsa profondità dei fondali, solo 36 metri. Ci interessava effettuare campionature in questa zona in cui il Mare di Kara è sotto l’influenza delle masse d’acqua provenienti dal fiume Enisej.  La salinità è quindi molto bassa, pari a 12, mentre nel Mare di Barents era 34,8. Nelle reti abbiamo raccolto una grande quantità di larve di pesce. Abbiamo anche osservato una forte concentrazione di materia organica disciolta, o DOM (Dissolved Organic Matter), responsabile del colore verde scuro dell’acqua. Ma nulla di sorprendente per una zona costiera, perché questa materia organica disciolta in genere proviene dalla terra.


- Sinteticamente, qual è il bilancio di questo tratto?

Dal mio punto di vista, è stato molto produttivo. Abbiamo incontrato condizioni climatiche eccezionali che ci hanno facilitato il lavoro e ci hanno consentito di effettuare tutte le soste previste. Per non parlare dell’esperienza di vita con l’equipaggio, sia con gli scienziati che con i marinai, che è stata superlativa e ha contribuito al regolare svolgimento dei campionamenti. In tutto abbiamo effettuato 15 soste, di cui 5 lunghe. Effettuando prelievi in ambienti diversi e condizioni diverse. Durante le soste abbiamo osservato dei cambiamenti in seno alla comunità planctonica. Ad esempio, la grandezza e la quantità di fitoplancton erano maggiori nel ghiaccio rispetto ai valori riscontrati nel Mare di Barents libero dai ghiacci. Ma si tratta di una semplice constatazione, gli studi genetici e tassonomici ci diranno se era davvero presente una grande diversità. Abbiamo anche effettuato rilievi in due punti nell’area di Santa Anna. Tali rilievi sulle proprietà fisiche dell’acqua permetteranno ai ricercatori di proseguire gli studi sulla circolazione delle correnti, molto interessanti in questa zona. E non dimentichiamoci che attraverso lo studio della circolazione delle correnti possiamo comprendere meglio l’impatto del cambiamento climatico.


- Oltre ai campioni di plancton inviati a numerosi laboratori, a cosa servono i dati registrati durante la spedizione Tara Oceans Polar Circle ?

Abbiamo instaurato una collaborazione con la NASA, l’agenzia spaziale americana, e la ESA, l’agenzia spaziale europea. Al termine, dopo opportune verifiche, invieremo i dati fisici sull’assorbimento e la deviazione della luce nell’acqua  e i dati biologici sul genere di particelle presenti nella zona studiata e la loro concentrazione. Tali informazioni consentono di adeguare gli algoritmi, che consentono di realizzare un legame tra le mappe satellitari dei colori degli oceani e la concentrazione di clorofilla nell’Artico.


- Qual è il seguito dell’avventura?

Io sbarco a Dudinka e Pascal Hingamp prenderà il comando. In questo secondo tratto in Russia, Tara dovrà ritornare in una zona già studiata, tra Mourmansk e Doudinka. Il comitato scientifico sta considerando se effettuare nuovi campionamenti nella stessa zona a un mese di distanza per riscontrare eventuali cambiamenti. A ogni modo, dopo il mare di Kara, l’equipaggio effettuerà altri prelievi in un'altra zona, nel mare di Laptev.



Anna Deniaud Garcia