Una cattedrale di ghiaccio sulla rotta di Pond
Inlet. V.Hilaire/Tara Expéditions
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Dopo aver lasciato Arctic Bay e Admiralty Inlet, Tara e i tredici a bordo fanno rotta verso Pond Inlet. Per uscire dalla baia di Admiralty, dopo una prima sosta scientifica in un fiordo vicino per studiare le larve di merluzzo artico, è stato necessario attraversare una zona piena zeppa di ghiacci nella notte successiva alla nostra partenza. Tara è poi arrivata nel Lancaster Sound. Siamo a pochi chilometri da Pond Inlet che raggiungeremo dopo un’ultima sosta a Eclipse Sound.
Eclipse Sound: un nome che calza a pennello questo luogo, giacché la sua bellezza eclissa gran parte delle meraviglie viste finora. Da Arctic Bay continuiamo a beneficiare di un anticiclone stabile e ben installato. Il sole è un appuntamento fisso quotidiano ma ahimè le temperature sono piuttosto fredde. Il termometro è precipitato nei giorni scorsi a -7°C , senza tener conto del vento.
È a causa di questi parametri meteorologici registrati nella prima notte dopo la nostra partenza da Arctic Bay che abbiamo dovuto attraversare due ingorghi di ghiacci. Si era sollevato un vento di nord-ovest molto forte che ha portato qui, in questa insenatura, molto ghiaccio giovane, già molto denso, perlopiù grandi “pancake” che gradualmente si sono stretti l’uno contro l’altro. Ad un certo punto ci siamo trovati davanti a un “pancake” gigante mentre a poche centinaia di metri a sinistra vedevamo il mare aperto.
Marcia avanti e marcia indietro... abbiamo dovuto far ronzare un po’ “Brigitte” e “Teresa”, i due motori di Tara e i loro 700 cavalli per uscire da questa trappola bianca, fattasi invisibile nella notte nera. Intanto il vento era cresciuto e poco a poco siamo ritornati, nostro malgrado, nel pack in prossimità della costa; la morsa bianca sembrava volerci tenere con sé...
Ancora una volta Tara si è comportata bene, e ciò ha rasserenato la maggior parte dell’equipaggio che si era svegliato per il rumore dei motori: “sembrava un aeroplano sulla pista pronto a decollare”, qualcuno mi ha detto.
Il giorno dopo, prima di entrare nel Navy Board Inlet, dopo una notte trascorsa agli ormeggi, abbiamo visto nel Lancaster Sound vari iceberg dalle forme molto scultoree Questa parte del viaggio mi ha ricordato la Patagonia e i suoi canali, con i ghiacciai che si gettano in mare, le miscele di colore blu, marrone, bianco e nero, ma non il verde, quello della vegetazione. La tundra artica qui si estende a perdita d’occhio tra due montagne.
Sulla nostra rotta, anche l’incredibile iceberg tabulare con un arco simile a un Titanic blu gelato, circondato da un cielo color arancio e antracite, un luogo da “Cinemascope” che avrebbe potuto essere catturato dalla cinepresa dello stesso James Cameron.
Questa domenica mattina Pond Inlet è a prua. Il tempo, sempre luminoso e freddo. Il mare di Baffin è a poche miglia, e davanti a noi, una volta che l’avremo traversato, la Groenlandia.
Per me sarà ancora una volta una grande prima visione…
Vincent Hilaire